La pandemia ha cambiato il mondo intero, influenzando le nostre vite e le nostre abitudini in modi che mai avremmo immaginato. Ogni settore si è adattato a questa nuova realtà, e anche il mondo dell'arte non è stato immobile.

L'artista siciliano Vincenzo Greco ha voluto rappresentare questa fase di chiusura con una scultura che rappresenta una giovane ragazza in clausura, senza bocca, occhi e orecchie. Questa figura enigmatica rappresenta una metafora del nostro stato negli ultimi mesi, impossibilitati a riunirci con le persone che amiamo e costretti a mantenere le distanze.

La scultura di Greco è stata realizzata interamente a mano, utilizzando la tecnica della creta modellazione . L'artista ha scelto l'uso dell'argilla che dopo cotta diventa solida per rappresentare la durezza del periodo che abbiamo vissuto, ma anche per la sua capacità di modellarsi e adattarsi al contempo.

La figura della ragazza in clausura senza orecchie, bocca e occhi sembra rappresentare l'impossibilità di comunicare, di vedere e di ascoltare, simboleggiando l'isolamento che ci ha costretti a vivere durante la pandemia. Tuttavia, la figura di Vincenzo Greco è anche portatrice di speranza e di un messaggio di fiducia.

L'artista ha deciso di non raffigurare il volto della ragazza, come se volesse rappresentare tutti noi, in un momento in cui non è stato facile mostrarsi o esprimersi liberamente. La scultura sembra chiederci di prenderci cura di noi stessi e degli altri, di trovare una voce e di condividere il nostro punto di vista, una volta che la pandemia si sarà affievolita.

La scultura di Vincenzo Greco ha raccolto molte attenzioni nel mondo dell'arte contemporanea e ha suscitato un grande interesse tra gli appassionati del settore. La bellezza della figura, resa dalla modellatura perfetta della creta, e il messaggio di speranza che porta con sé, ne fanno un'opera di grande valore e di grande significato.

In conclusione, la scultura di Vincenzo Greco rappresenta un segno tangibile della difficile fase che abbiamo attraversato, ma anche una testimonianza di speranza e di vicinanza. La figura enigmatica e silenziosa del suo ultimo lavoro ci invita a guardare al futuro con fiducia e ad aprirci di nuovo alla comunicazione e alla condivisione, non appena ce ne sarà la possibilità.