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Sapevi che il Giudice Livatino verrà traslato? Il suo corpo passerà dal monumento realizzato da Vincenzo Greco e abbattuto da un'incidente


In un momento in cui la memoria e il rispetto per i grandi uomini di giustizia si intrecciano, il monumento dedicato a Rosario Livatino e Antonio Saetta, si erge, o meglio, giace in un silenzioso oblio. Tra qualche giorno, il corpo del giudice Livatino verrà traslato, e lungo il percorso si prevede che il corteo passi accanto ai ruderi di un'opera d'arte che, un tempo, rappresentava un faro di speranza e giustizia per la nostra città.

Realizzato dall'artista Vincenzo Greco, il monumento era una celebrazione della lotta contro la mafia e un tributo all'integrità di due figure emblematiche. Oggi, purtroppo, non resta che un triste ricordo di ciò che avrebbe dovuto essere un simbolo di coraggio e determinazione. I ruderi, con il loro aspetto desolato, rispecchiano non solo la condizione dell'opera, ma anche il senso di impotenza che pervade la comunità di fronte all'arroganza di chi, tra le assicurazioni, si ostina a ritardare i lavori di ripristino.

Il passaggio del corteo funebre, accompagnato da giornalisti e telecamere, rappresenterà un momento di grande risonanza mediatica. Eppure, i ruderi del monumento, in questo contesto, si trasformeranno in un monito silenzioso. Saranno testimoni di un'ingiustizia che non può essere ignorata: il danno non è solo fisico, ma colpisce l'immagine stessa della città, un luogo che ha visto fiorire la speranza e la lotta per la legalità.

Spero che chi di dovere si sensibilizzi, che le istituzioni e le compagnie assicurative comprendano l'importanza di ripristinare il monumento. Questo non è solo un atto di giustizia verso Livatino e Saetta, ma un gesto simbolico per tutti coloro che credono nella giustizia e nell'integrità. La lentezza burocratica e l'arroganza di chi può decidere non devono prevalere su una necessità collettiva.