Ho sempre creduto che l’arte non sia solo una questione estetica, ma un linguaggio potente capace di trasmettere visioni, emozioni e riflessioni profonde sulla nostra società. Questa scultura nasce da un pensiero che da tempo mi accompagna: il ruolo della donna nel mondo contemporaneo.

La figura femminile che ho scolpito sorregge il mondo con grazia, quasi danzando, pur portando un peso enorme sulle spalle. Perché la donna moderna oggi è questo: una forza straordinaria che regge più della metà del peso del mondo, forse anche più del 50%, eppure lo fa con leggerezza. La sua non è una leggerezza di superficialità, ma di consapevolezza. La donna che ho voluto rappresentare non si piega sotto il carico, non si sente schiacciata né vittima della società. Al contrario, affronta la vita con una visione positiva, perché sa di avere valore e capacità.

Esiste una legge universale, la legge dell’alternanza, che ci dice che ciò che è macro e ciò che è micro si riflettono l’uno nell’altro. Questo principio si applica perfettamente alla donna: se nel grande mondo la donna sostiene il peso della società, nel piccolo mondo della famiglia è ancora lei il fulcro dell’equilibrio. Il suo ruolo è imprescindibile, eppure lo esercita con una naturalezza incredibile, senza far mai pesare agli altri ciò che porta sulle spalle.

Così, il mondo che la mia scultura sorregge diventa metafora di tutte le responsabilità, i ruoli e le aspettative che la donna affronta ogni giorno. Ma, guardandola, si vede chiaramente che non è un peso che la schiaccia. È un peso che trasforma, che ridefinisce con grazia, rendendolo minuscolo di fronte alla sua forza.

Ho voluto creare un’opera che fosse un inno alla donna contemporanea: non una vittima, ma una protagonista assoluta della propria vita, che sa affrontare ogni sfida con la determinazione di chi conosce il proprio valore. Il mondo sulle sue spalle non è una condanna, ma una scelta, e lei lo sostiene con fierezza e bellezza.